Oggi, 23 maggio, celebriamo la Giornata della Legalità, istituita per commemorare la strage di Capaci del 1992, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Solo due mesi dopo, il 19 luglio 1992, Cosa Nostra uccise anche il Giudice Borsellino e cinque agenti della sua scorta nella “strage di via D’Amelio”. Da allora, il 23 maggio di ogni anno si celebra la ricorrenza nazionale del Giorno della Legalità, volta a commemorare le vittime di tutte le mafie e, in particolare, delle stragi del 1992.
Quest’anno ricorre il XXXII anniversario di quei tragici eventi e, come ogni anno, il Ministero dell’Istruzione e del Merito partecipa al comune intento di celebrare gli eroi che hanno perso la vita per costruire un Paese più giusto, nonché tutti i cittadini che, quotidianamente, non si arrendono alla prepotenza e ai soprusi mafiosi.
Una data simbolica che rappresenta anche un richiamo forte all’impegno quotidiano di ogni cittadino nella costruzione di una società fondata su legalità, giustizia e responsabilità civile.
La legalità non è un concetto astratto, ma un valore che si costruisce giorno dopo giorno, con scelte coraggiose, con educazione e con l’esempio. In questa giornata ci uniamo al ricordo di Giovanni Falcone, di tutti coloro che hanno lottato contro la mafia, e rinnoviamo il nostro impegno come istituzioni e comunità per una cultura della legalità che parta dalle scuole, dalle famiglie e dai luoghi di lavoro. Il coraggio di pochi deve diventare la responsabilità di tutti. Diffondere la cultura della legalità significa educare al rispetto delle regole, al senso civico e al rifiuto di ogni forma di sopraffazione e violenza. Solo così possiamo costruire un futuro migliore per le nuove generazioni.
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(foto dal web)